#Recensione: Fifty-fifty, di Ezio Sinigaglia by Marisa Salabelle

Ezio Sinigaglia è uno degli scrittori più versatili e originali nel panorama italiano, ed è stato a lungo tenuto in disparte da un sistema editoriale che non sa più riconoscere gli autentici talenti. La pubblicazione di Eclissi con Nutrimenti nel 2016 è stata l’occasione per riscoprirlo: dopodiché il merito va tutto alla coraggiosa TerraRossa che ha ristampato nel 2019 Il pantarèi, un autentico capolavoro già uscito nel lontano 1985,  cui sono seguiti la deliziosa novella similboccaccesca L’imitazion del vero e, tra il 2021 e il 2022, i due volumi di Fifty-fifty, sottotitolati, il primo, Warum e le avventure conerotiche, il secondo, Sant’Aram nel regno di Marte. Uno rosso e uno blu, uguali e diversi, ugualmente imperdibili, i due libri gemelli hanno per protagonisti due giovanotti, Aram, il Narratore, e Stefano, col quale il Narratore intrattiene una singolare relazione. I due non sono infatti semplici amici ma nemmeno amanti, dormono insieme ma non copulano, si scambiano schermaglie amorose ma non arrivano mai al dunque. Tutta colpa, a sentire Aram, di Stefano, soprannominato Fifty-fifty proprio a causa della sua abitudine di stare a metà tra strade e opzioni diverse, non ultima quella amorosa. È stato lui a porre come condizione all’amico il divieto assoluto di rapporti sessuali, al punto che il povero Aram da tre anni, sei mesi e dodici giorni vive in forzata castità. Ma se nel primo volume della dilogia la situazione sembra chiara, nel secondo la comparsa di un nuovo personaggio ribalta le convinzioni del lettore: vuoi vedere che a non essere veramente innamorato è proprio il forzatamente casto Aram?

La vicenda si svolge in Versilia, nell’estate del 1983: un gruppo particolarmente eterogeneo di amici sta trascorrendo una breve vacanza nella lussuosa villa di uno di loro.  All’inizio di entrambi i volumi è presente l’elenco dei nomi, nomignoli e soprannomi dei personaggi, tre pagine di puro divertimento, in cui Sinigaglia ha sguinzagliato la sua fervida inventiva e il suo straordinario umorismo nel creare tutta una serie di incredibili personaggi corredati di altrettanto incredibili nomignoli. I pochi giorni di convivenza scorrono tra musica (il padrone di casa è un celebre musicista), cibo, chiacchiere, confidenze e pettegolezzi, il tutto filtrato dal punto di vista di Aram, il Narratore, che oltre a spasimare per il bel Stefano e a rievocare i vari momenti della sua ibrida relazione con lui, viene investito, proprio all’inizio del secondo tomo, da un vero e proprio ciclone sentimentale. Arriva infatti alla villa, in veste di idraulico, un antico compagno di naja, tale Cioffi, detto Sciofì a causa delle sue mansioni di autista, giovane di notevole bellezza col quale il nostro Aram aveva condiviso, all’epoca, una passione tanto infuocata quanto impossibile. A distanza di dieci anni i due si riconoscono a prima vista ed è tutto uno scambiarsi esclamazioni di stupore, abbracci e baci. L’inaspettato incontro fa scattare ricordi di vita militare, dei tempi in cui Aram, “nel regno di Marte”, era un sottotenente del tutto particolare, antimilitarista, antiautoritario, affettuoso e pieno di attenzioni per i sui sottoposti, che viziava e coccolava come un fratello maggiore,  al punto che l’avevano soprannominato Sant’Aram.

Esilarante, come sempre sono i libri di Sinigaglia, per gli aneddoti, i nomi e soprannomi, i dialoghi scintillanti, nei quali l’autore mima in modo mirabile parlate dialettali di qualsiasi regione; necessario nelle sue variazioni sull’amore e nel rifiuto di qualsiasi atteggiamento autoritario e bellicoso, straordinario per la qualità linguistica, Fifty-fifty, nelle sue due parti, Warum e le avventure conerotiche e Sant’Aram nel regno di Marte è un’opera assolutamente da leggere e da gustare con immenso divertimento.

Un commento

Lascia un commento