I schèi dei poareti (i soldi dei poveri) by Mauro Cason

Luana è una donna di non ancora quarant’anni. Ha un marito che fa l’operaio edile ed un figlio di 5 anni, si occupa di pulizie nelle case di alcuni vicini. Da qualche settimana ha spesso di lavorare perché il marito ha avuto una promozione ed ora guadagna più di 2.000 € al mese.

Luana vorrebbe fare la vita da “signora”, progettare viaggi e fare shopping, infatti acquista borse e vestiti molto costosi dando fondo a tutti i risparmi ed alla paga del marito che a sua volta le regala ogni anno l’iPhone di ultima generazione.

Un proverbio veneto dice che i soldi dei poveri (i schèi dei poareti) sono quelli più in vista. Luana è convinta che apparire sia come essere, come quando era una bambina e si sentiva una principessa solo per il fatto di indossare un abito da principessa ed ancora oggi, alla soglia dei 40 anni, sogna un mondo da favola, invidiato, dove proiettare quelle aspettative infantili ed oggi disilluse che non vuole accettare. Laura non vede la bellezza delle piccole cose ma solo il luccichìo di oggetti desiderati ed infine posseduti, ed altri ancora desiderati in un vortice che non finisce. Luana ha spesso lo sguardo triste, come Cenerentola.

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