Questo rimane nel taschino
ricordi che girano come cartoline
di cieli azzurri e di rami fioriti
di luccicanze al sole e altre meraviglie d’acqua.
Acqua ai ginocchi nella gran fontana
in fondo le montagne rosa da scalare
il trenino in pietra è giù ad aspettare
per un altro viaggio che sembrava mai finire.
Una tristezza consolata da fumetti e chewing gum
nel gran piazzale delle corriere
qualche lacrima all’ultimo abbraccio prima di partire
qualche piccolo timore di non tornare.
Sì, qualcuna è un po’ sfumata e non si vedono sguardi e volti
è allora che le ridisegno e le coloro
quel che ne esce sono fiabe antiche
e poi credo siano vere.
Le mura erano ostacoli da superare
per arrivare su fino ai giardini delle fate
sconosciute e nude sotto i raggi del sole
tra ciclamini e rose era bello starle a guardare.
Tre colori bastano per farne centomila
e colorare la città d’incanto
e sopra cieli azzurri e rondinelle tante
e arcobaleni dopo i temporali.
La prima nudità di bimba nel retro della pescheria
dai, che fai, vieni andiamo via
lo so qualcuna è vera qualcuna è fantasia
potessi almeno rivedere sguardi e volti
senza ricorrere alla sua fotografia.
https://www.larecherche.it/testo.asp?Tabella=Poesia&Id=67980
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