La frase “essere un Boswell/il Boswell di qualcuno” fu ispirata dalla relazione tra James Boswell e Samuel Johnson.
“La vita di Johnson” scritta da Boswell rimane la biografia più famosa in qualsiasi lingua, uno dei più grandi successi della letteratura occidentale, senza precedenti nella sua profondità di ricerca e nel suo ampio uso di corrispondenza privata e conversazioni di cui Boswell prese appunti al momento e trasformandoli in un dettagliato ritratto realistico. Usando domande adulatorie e astute, Boswell indusse Johnson a dare il meglio di sé facendolo parlare di tutto.
Riuscì a elevare la vita del suo vecchio amico a statura epica e descrisse magistralmente i minimi dettagli della sua vita, anche grazie alla sua formazione giuridica e al tocco da giornalista esperto.
Senza sminuire la statura di Johnson, Boswell è ormai considerato non solo il fedele cronista di una personalità straordinaria, ma l’autore di un capolavoro.
“La vita” ha avuto una grande influenza sulle biografie successive e l’espressione “essere il Boswell di qualcuno” è stata usata per indicare un osservatore e cronista costante della vita di quella persona.
Il suo esempio più famoso è probabilmente in “A Scandal in Bohemia” di Arthur Conan Doyle (1891), in cui Sherlock Holmes dice affettuosamente del dottor Watson: “Sono perso senza il mio Boswell”.
Più tardi lo storico Thomas Macaulay (1800-1859) definì duella specie di culto di Boswell nei confronti del dottor Johnson “Lues Boswelliana”.
Nel suo “Saggi critici e storici: contributo alla revisione di Edimburgo” infatti scrisse:
“Biografi, traduttori, editori, insomma tutti, in breve, che si adoperano per illustrare la vita o gli scritti di altri, sono particolarmente esposti alla Lues Boswelliana, o malattia dell’ammirazione “
Considerava infatti tale tendenza del biografo a magnificare il suo soggetto una malattia, dal latino lues (“morbo, pestilkenza”).
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Malc (https://www.easymalc.co.uk/) ieri ha posto questa domanda: “Sappiamo molto su Samuel Johnson perché James Boswell ha scritto su di lui, ma qualcuno ha scritto una biografia di James Boswell, lo sai?”
Ho scoperto che il titolo di una biografia sul biografo James Boswell è “The Moth and the Candle / La falena e la candela” scritta da Iain Finlayson. Il titolo fa riferimento riferimento a una conversazione tra Boswell e Johnson:
“Lo stuzzicai con fantasiose ansie di infelicità. Dopo che una falena svolazzando intorno alla candela si bruciò, colse l’occasione di questo piccolo incidente per ammonirmi dicendo, con uno sguardo sornione e in tono solenne ma pacato: “Quella creatura era il suo stesso torturatore, e credo che il suo nome fosse Boswell”.
Image: Thomas Rowlandson – 1786 – Samuel Johnson and James Boswell Walking Up the High Street, Edinburgh
Grazie per la condivisione, caro Juan 💙🙏🌹
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