Si andava lì la sera
sulle sedie tutte in fila
davanti a “la televisiun”
che già aveva “una forza de leun”
ma ancora non ti “indurmentava cumè un cuiun”
c’era Carosello, e il cielo era bello
Si poteva prendere una gazzosa
e una stringa di liquirizia col buco
come cannuccia.
E dopo Carosello a nanna!
Il sabato però, il sabato si Raddoppiava!
si poteva restare fin che il cielo scuriva
e si riempiva di stelle
e mamma era bella sotto le stelle.
Naso all’ aria
e l’aria aveva un buon profumo
e mamma era bella in quell’aria.
Non era lontano da casa
ci si arrivava salendo fino alle mura
costeggiandole fino in alla torre d’angolo
dove le mura svoltano verso l’ asilo delle suore
era proprio lì.
Oppure si potevano fare le vie interne
passando dal Lucernetta,
e poi salire verso l’asilo
era proprio lì di fronte
non ci voleva molto ad arrivare.
Oggi ci vuole ancora meno
un lampo, il tempo di un sogno
con la televisione spenta
senza neanche muoversi da questa poltroncina dondolante
è proprio qui di fronte
mamma sempre uguale.
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Un comentario en “Il bar delle gazzose by Franco Bonvini”