All’età di 67 anni e nove mesi, prendendo spunto da una conversazione con un’amica più giovane sui danni che l’invecchiamento causa al corpo, ho deciso di fornire una descrizione accurata e il più possibile obiettiva delle mie condizioni fisiche, dalla punta dei capelli a quelle dei piedi.
Statura: 1.58. Va be’, come Madonna.
Peso: 60 kg. Ce n’è qualcuno di troppo, lo so.
Capelli: non ho mai avuto una gran chioma, capelli lisci, sottili, dritti come spaghetti, con tendenza a ingrassarsi. Ultimamente ho notato un pericoloso diradamento nelle mie già scarse chiome, dovuto forse all’avanzare dell’età o a qualcuno dei tanti farmaci che, sempre in relazione all’incremento degli anni, assumo quotidianamente.
Occhi: storti. Sono nata affetta da un brutto strabismo, che ho cercato di correggere con due operazioni. La prima, all’età di sei anni, non portò alcun beneficio; la seconda, a venti, ebbe effetti positivi. Ma con l’età il mio occhio destro ha ricominciato a convergere.
Occhiaie: più o meno paragonabili a quelle di cui Anna Magnani andava tanto fiera.
Guance: scese.
Viso: nonostante tutto, il mio viso non mi dispiace, forse perché ce l’ho da tanti anni.
Collo: rugoso, ricorda quello di Morla, la tartaruga de La storia infinita.
Seno: grosso, solcato da smagliature.
Addome: ahimè molliccio.
Punto vita: che cos’è?
Pancia: nonostante quattro gravidanze e l’età, ho ancora una pancia sufficientemente piatta.
Braccia: esili, prive di muscolatura, bicipite cascante.
Mani: vene in evidenza sul dorso, dita che iniziano a storcersi.
Cosce: cellulite.
Gambe: sufficientemente snelle, caviglia sottile, pelle secca.
Piedi: piccoli, privi di patate, cipolle e altri ortaggi.
😘😘😘
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Apprezzo ogni tipo di sincerità
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