
Le quattordici lettere di Mrs Silence Dogood (pseudonimo del giovane Benjamin Franklin che, pur avendo meno di due anni di istruzione formale, secondo la sua Autobiografia, “era ansioso di cimentarsi” come autore) copriva un’ampia gamma di argomenti , tra politica, religione e questioni sociali, il scritto dal punto di vista di una vedova di mezza età.
La reazione del pubblico fu molto favorevole a quelle lettere, piene di arguzia, umorismo e valide osservazioni, tanto che la signora Dogood ricevette anche alcune proposte di matrimonio.
Franklin/Mrs Dogood presentava questi primi saggi facendoli scivolare sotto la porta della tipografia di suo fratello, camuffando la sua calligrafia.
In quel periodo il giornale anti-establishment pubblicato in modo indipendente da suo fratello (The New England Courant) fu coinvolti in una prima controversia sulla libertà di stampa. il governo coloniale del Massachusetts tentava spesso di censurare il giornale e James Franklin venina multato. Quando fu incarcerato e gli fu proibito di pubblicare per aver diffamato il governo, per poter per continuare dovette nominare direttore il suo fratello Benjamin di soli sedici anni, che fu lasciato a dirigere il giornale per diversi numeri.
Nell’ottobre 1722, James stampò un annuncio in cui chiedeva a “Silence Dogood” di farsi avanti e Ben ammise di essere l’autore di tutti e quattordici i saggi della signora Dogood pubblicati finora.
Mentre gli amici di James pensavano che Ben fosse piuttosto precoce e divertente, questo fece infuriare James che si dimostrò molto geloso delle attenzioni che gli erano state riservate. Perciò dichiarò che mai più avrebbe pubblicato un articolo scritta dal giovane fratello e la rubrica venne interrotta.
Dopo essere uscito di prigione, James, aveva ripreso a trattare Benjamin come un apprendista piuttosto che come un collega, e arrivava talvolta a percuoterlo
Stanco del comportamento “duro e tirannico” di suo fratello, Ben decise di lasciare il suo apprendistato, anche se gli rimanevano tre anni con un contratto legalmente vincolante con il suo padrone.
Così nel 1723 scappò e si imbarcò per New York.
Uno di quei saggi, l’undicesimo scritto per il numero del 13 agosto 1722 del New-England Courant, parla di un “progetto l’assistenza alle zitelle”
L’articolo presenta la petizione scritta di una certa “Margaret Aftercast”, in favore “di tutte quelle penitenti mortali del gentil sesso, che sono puniti con la verginità fino alla vecchiaia, a causa dell’orgoglio e insolenza della loro giovinezza.”
La firmataria spiega che quando era più giovane era corteggiata da molti ammiratori che lei rifiutava solo perché era giovane e attraente. Ora, nella sua età avanzata, è rimasta vergine e non ha corteggiatori, cosa i cui si rammarica. Chiede pertanto l’assistenza di Dogood per istituire un programma di soccorso che si prenda cura delle donne anziane che non riescono a trovare un corteggiatore e sono ancora vergini all’età di trent’anni.
Nella sua risposta, Dogood propone la creazione di una “società di mutuo soccorso” di vergini anziane prive di corteggiatori al fine di ricevere aiuti finanziari, “per mezzo della quale ogni singola donna, data piena prova della continuazione dello stato di Vergine per un periodo di diciotto anni, (a datare dall’età di dodici anni) dovrebbe avere diritto a £ 500 in contanti.”
Il progetto contiene tre regole importanti
La società proposta non può ammettere donne di età superiore ai 25 anni che hanno “intrattenuti e scartato Umili Servi, senza motivo sufficiente per farlo” a meno che non se ne penta per iscritto.
Se un membro rifiuta “buone offerte” dopo che è diventato socio, non può più ricevere £ 500.
La terza regola è che una donna sposata deve trattare bene il marito, o, come spiega la signora Silence Dogood: chi ha avuto “la fortuna di sposarsi, non dovrà tenere compagnia al marito, oltre lo spazio di un’ora alla volta, a pena la restituzione di metà del denaro all’ufficio, alla prima infrazione, e il resto alla seconda”.
Image: Joseph Siffred Duplessis – Benjamin Franklin (1778) – MET
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