Sara Teasdale and Lake Como by Luisa Zambrotta

22 March: World Water Day

Nel 1915 Sara Teasdale pubblicò la sua terza raccolta di poesie “Rivers to the Sea”, contenente la sezione “Vignettes Overseas” con poesie sui luoghi visitati in Europa, soprattutto in Italia.
Uno di questi è “Villa Serbelloni, Bellaggio”.
Bellagio (scritto con una sola g) è una graziosa cittadina su una penisola che si affaccia sul Lago di Como nel nord Italia, situata a metà strada tra i suoi due rami più meridionali. E’ rinomata in tutto il mondo per il suo meraviglioso paesaggio, la rigogliosa vegetazione di alberi e fiori, le suggestive scalinate, la varietà di passeggiate e sentieri: tutto questo le ha fatto meritare il titolo di Perla del Lago di Como.
Tra le splendide ville affacciate sull’acqua c’è Villa Serbelloni che ha una storia antichissima. Fu costruito nel XV secolo ed è attualmente di proprietà della Fondazione Rockefeller che lo ricevette in eredità nel 1959 dalla principessa Ella Walker.
Oggi la villa, circondata da 50 ettari di parco e giardini, è adibita a luogo di soggiorno e ritrovo di studiosi.
È in questi giardini che Teasdale si sedeva a godere della tranquillità del luogo.

Villa Serbelloni, Bellagio

La fontana tremola leggermente sotto la pioggia,
gli allori gocciolano, le rose sfiorite cadono,
il satiro di marmo suona una mesta melodia
che rende musicale la fragranza della pioggia.

Oh alloro gocciolante, albero sacro a Febo,
se il destino della veloce Dafne potesse venire da me,
allora vorrei placare la mia anima e per un’ora
trasformarmi in alloro sotto l’acqua che rimbalza.

(Trad: L.Z.)

Questa poesia descrive un momento che la poetessa ha trascorso nel parco durante una pioggia leggera. Ammira le statue di marmo e gli alberi : un lauro gocciolante e lucente le ricorda la storia dell’albero di alloro, cioè il mito di Apollo e Dafne (di cui parlerò domani)
Come Daphne, anche lei vorrebbe sfuggire alle sue angosce: implora quindi un attimo di tregua ed esprime il desiderio di trasformarsi in un albero come fece la ninfa.

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