“Più piccola è la mente più grande è la presunzione.”
Esopo
Il complesso di superiorità è, secondo Adler, una supercompensazione di un sentimento di inferiorità. Mediante questa compensazione, la persona con complesso di superiorità, si struttura una finzione, che ingigantisce la propria autostima e svaluta l’opinione e la stima per gli altri.
“Questo sforzo psichico compensatorio si svolge spesso, per poter superare le situazioni difficili della vita, su nuove vie, ed appare abbastanza esperto per adempiere in modo meraviglioso allo scopo di mascherare il deficit di cui si ha la sensazione. Il modo più diffuso, con cui si tenta di nascondere un senso di inferiorità nato nella prima infanzia, consiste nella costruzione di una soprastruttura psichica compensatoria, che tenta nel modus vivendi nervoso, di riacquistare nella vita la superiorità e un punto di appoggio, con disposizioni e sicurezze bell’e pronte e in pieno esercizio”
A. Adler (1920a, p. 37)

Il raggiungimento del sentimento di superiorità è quindi caratterizzante del funzionamento del nevrotico. Il desiderio di superiorità è messo al centro della sua vita psichica, diventa una personale aspirazione che prende inevitabilmente una posizione di predominio sugli altri, che fa si che “con la sua – malattia – respinga coazioni estranee, esigenze di terzi e obblighi sociali” (Adler)